SIENA E DINTORNI
UNA MAGNIFICA GITA A BORDO DI TRENI D’EPOCA
A circa due chilometri di distanza dalla stazione di Asciano, la ferrovia attraversa ampie vallate con audaci viadotti e gallerie. Stupenda la visuale sulla destra, dove l’occhio spazia verso le suggestive formazioni di calanchi che circondano l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Alla fermata di Trequanda si entra nella valle dell’Asso.Il treno corre in mezzo a dolci colline dai classici colori delle Crete Senesi e raggiunge il paese di San Giovanni d’Asso, dominato dal castello medioevale.
Ora la linea, sempre ben inserita nell’incantevole paesaggio, prosegue verso la monumentale stazione di Torrenieri-Montalcino, costruita nel 1865, superata la quale ci si addentra in un territorio ampiamente coltivato, per affiancarsi sempre di più al torrente Asso.
Alla destra della ferrovia si intravede in lontananza la sagoma di Montalcino, preceduta dalle distese di verdi colline coperte di vigneti, che producono il pregiato vino Brunello. Nei prati le mandrie pascolano tranquillamente, per niente disturbate dalla corsa del treno.Spesso si incontra ai bordi della ferrovia qualche esemplare di fauna selvatica, come fagiani, lepri, volpi, cinghiali e daini.
Dopo la galleria di Casalta, la linea entra in Val d’Orcia e raggiunge il piccolo abitato di Monte Amiata Scalo
Superato questo, si avvicina al sassoso letto del fiume, fino quasi a confondersi con esso.Per un breve tratto, sulla destra, si scorge il borgo di Castelnuovo dell’Abate, costruito nei pressi dell’antica Abbazia di Sant’Antimo, mentre a sinistra domina imperiosa la montagna, sulle cui pendici si distinguono i contorni sfumati dei vari paesi
Laddove la valle si allarga, la ferrovia entra nelle distese di vigneti e frutteti di Villa Banfi e raggiunge la stazione di Sant’Angelo-Cinigiano, intorno alla quale è sorto il paesino di Sant’Angelo Scalo.
Seguendo ancora la valle dell’Orcia, il treno corre verso la Maremma e, passando sotto il castello di Poggio le Mura, sede del museo del vetro, valica il fiume Ombrone entrando nella stazione di Monte Antico.
A circa 300 metri di distanza termina la lunga corsa dell’Orcia, iniziata molti chilometri a monte, tra la Rocca di Radicofani e il Monte Cetona. Le sue limpide acque si uniscono a quelle del fiume Ombrone scorrendo lentamente fino al mare.
È previsto un apposito programma di educazione ambientale
Rientro sede Istituto.
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